Cunta Miljana

rid_miljana portret barvniMiljana Cunta, slovena, nata nel 1976, dopo la laurea in Letteratura Comparata e Inglese ha conseguito un Master sulla Poesia inglese nel periodo vittoriano presso l’Università di Lubiana. Dal 2006 al 2009 ha diretto il programma del Festival Internazionale di Letteratura di Vilenica. Ha tradotto le poesie selezionate di Christina Rossetti e Gerard Manley Hopkins. Ha riscosso un notevole successo, di pubblico e critica, con il suo primo libro, Za pol neba (Per metà del cielo), edito nel 2010 dalle edizioni Beletrina di Lubiana, e ha ricevuto le nomination per il Premio Veronika e il Premio Jenko. Nel 2013 appare per la prima volta in italiano la sua raccolta completa, ad opera del poeta e traduttore Michele Obit, per Thauma edizioni.

 

 

 

 

Topolovo 2012

 

Vsaksebi so

previsni kraji, iščejo se,

ne da bi imeli v spominu

milost srečanja.

Zamrznjeni v spogledovanju

so v nevarnem upogibu

navzdol.

Ko se za hip uzrejo

pod žarometom poletja,

ki kuje zvezde iz navadnih ljudi,

se staknejo stopala dolin mehko,

a v viziji odtujitve.

Od tam potem rastejo

po vznožju zelenih tišin visoko

proti nebu, a nikoli do tja. Obstanejo vmes,

kakor zlatorog, ki ga lovi oddaljeni krohot.    

Je že kdo slišal klopot kopita

in tanko nit strahu, ki priveže

na prvo bližnjo bilko?

Začarane višine se ne bojijo pasti,

pasti se boji bližina.

Hodimo pod kotom po mesečnih poteh,

brlivka želje pridržuje ničeva telesca.

Ko se križamo pod vrtoglavimi nakloni,

smo sami,

med pesmijo in pesmijo

je mogočna dolina brezčasja.

 

 

Topolò 2012

 

Ognuno per sé stanno

i luoghi in pendenza, si cercano

senza avere memoria

della grazia dell’incontro.

Irrigiditi nella leziosità

stanno in pericolosa flessione

all’ingiù.

Quando per un attimo si scorgono

sotto il proiettore dell’estate

che conia le stelle da persone normali,

si scoprono lievemente i piedi delle valli,

ma nel presagio della separazione.

Di là poi crescono

ai piedi del monte dei verdi silenzi in alto

verso il cielo, ma mai sin là. Rimangono in mezzo,

come l’auricorno che uno scroscio di risa lontano rincorre.

Ha qualcuno già sentito il rumore dello zoccolo

ed il sottile filo di paura che lega

al più vicino filo d’erba?

Le alture incantate non temono cadute,

di cadere ha paura la vicinanza.

Camminiamo in pendenza per cammini lunari,

la lucerna del desiderio trattiene i piccoli corpi vani.

Quando c’incrociamo sotto le vertiginose chine

siamo soli,

tra una poesia e l’altra

c’è una possente valle di atemporalità.

 

Traduzione di Miha Obit

Un pensiero su “Cunta Miljana

  1. Non ho fatto in tempo a dirti venerdì sera a Trieste che mi ha fatto un vero piacere ascoltare e scoprire la tua poesia.
    Sei stata la sorpresa dell’intera serata.
    Un caro saluto,
    Massimiliano Antonucci

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