Obit Michele

Michele Obit (1966) vive a San Pietro al Natisone (Udine). Ha pubblicato le raccolte poetiche Notte delle radici (1988), Per certi versi / Po drugi strani (1995), Epifania del profondo / Epiphanje der Tiefe (Austria, 2001),  Leta na oknu (2001), Mardeisargassi (2004) Quiebra-Canto (Colombia, 2004), Le parole nascono già sporche (2010) e Marginalia/Marginalije (Lubiana, 2010).
Ha tradotto in italiano i più importanti poeti sloveni delle giovani generazioni e scrittori come Miha Mazzini, Aleš Šteger e Boris Pahor.
Vedi un po’ – figlia lontana
che sono tempi e venti senza rispetto
e lasciano cadere bombe e bruciare
secolari anime e centrali elettriche
– che sono tempi pruriginosi
dove a scavare trovi l’osso spolpato
dall’ignominia – e calvari e crocifissioni
con alla destra un ladro piangente
ed a sinistra chi l’ha ucciso sorridendo.
Non ha icone questo lasciarsi andare
ad una deriva senza argini
all’etica botulinata ed alle cancellazioni
delle lezioni di storia e geografia dalle
scuole – mentre crollano case e idee
lasciate all’incuria dei prepotenti.
Vedi – figlia – che le spiaggie di questo
mare sono invase da uomini neri
che sono il nostro presente ed il futuro
ché tra venti trent’anni ci sarai tu
e ci saranno loro – a tenere in piedi
questo lebbrosario di sguardi impenitenti.
 
Olider è stato sul fronte
della spazzatura – ha combattuto
contro rottami carcasse bottiglie
e la putrida carne. Il padre
lo svegliava alle due del mattino
perché con lui andasse a separare
il fango dalla vita. Olider
mi ha chiesto com’era Roma
io ho risposto che è bella
ma poco raccomandabile agli angeli.

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